In linea di principio noi esseri umani siamo tutelati dalla legge. Parole scritte che ci impegniamo ad osservare per vivere pacificamente gli uni con gli altri. Nelle piccole azioni quotidiane, tuttavia, laddove non arriva la legge di solito arriva il buonsenso, ed è proprio quando questo viene altresì a mancare che appare la necessità di rimettersi a scrivere, affinché tutti possano distinguere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Si stanno facendo enormi passi avanti nelle politiche volte al rispetto della biodiversità. Progenitrici di questo progresso: Ecuador, Bolivia, Messico, Panama, Costa Rica e Brasile.
Fermiamo tutto un secondo e domandiamoci “come si è arrivati a questo?”.
Secondo un rapporto recente, divulgato dal WWF ogni singola popolazione di fauna selvatica della Terra è crollata in media del 69% in poco meno di 50 anni. Dall’oceano aperto alle foreste pluviali, uccelli, pesci, anfibi e rettili sono stati decimati. Inutile dire che oltre all’azione naturale e ciclica del Pianeta a rigenerarsi, l’azione vessante dell’uomo sta determinando la catastrofe ambientale. Disboscamenti, pesca e allevamenti intensivi, spreco d’acqua e isole di plastica nel Pacifico …
Per questo, secondo alcuni leader sudamericani, è arrivato il momento di proteggere animali e piante. Usando proprio il potente strumento della legge.
REATI CONTRO GLI ANIMALI
Ad oggi, per esempio, sono citati all’interno della costituzione italiana una serie di “diritti” di cui godono gli animali, in particolar modo gli animali domestici come: il diritto a non soffrire, a non essere addestrati con sofferenza o a non essere abbandonati, per dirne qualcuno. Le sanzioni previste possono essere multe o reclusione fino a un anno.
Invece alcuni paesi dell’America latina e dell’Amazzonia vogliono spingersi oltre e stilare una costituzione. E’ importante che questa garantisca protezioni legali a entità non umane come animali, alberi e fiumi, a mezzo di reati perseguibili presso il tribunale penale internazionale. Significa che “lo stato può procedere nei confronti del responsabile di quel reato a prescindere dalla volontà della vittima”, che in questo caso specifico non ha il dono della parola.
Si sta parlando di un contesto diverso dal nostro, entro certi limiti, perché le foreste e gli animali che vengono sfruttati o uccisi sono parte integrante della loro economia e del loro stile di vita.
È stata coniata una nuova definizione per chi commette reato contro la natura: ECOCIDIO.
A proposito di questo, gli autori di un rapporto intitolato Law in the Emerging Bio Age, affermano che i quadri giuridici svolgeranno un ruolo nuovo e fondamentale nel valutare le interazioni umane con l’ambiente e la biotecnologia. La Law Society è l’organismo professionale per avvocati in Inghilterra e Galles, sta esplorando come il rapporto tra gli esseri umani e la madre terra potrebbe essere ricalibrato in futuro.
PANAMA E I DIRITTI DELLA NATURA
Panama ha emanato una legge sui diritti della natura, il 24 febbraio 2022 (non senza dibattiti) garantendole il “diritto di esistere, persistere e rigenerarsi”. La normativa di Panama comprende 18 articoli incluso la volontà di insegnare, nei programmi di educazione ambientale, i diritti citati in questo emendamento, come per esempio “il diritto di tutte le persone a un ambiente sano e in armonia con la natura per il suo sviluppo, salute e benessere” o “il diritto della natura di godere del rispetto dello Stato e gli abitanti devono fare appello alle autorità competenti in fatto di azioni che possono generare rischi ambientali“
ECUADOR E I DIRITTI DEGLI ANIMALI SELVATICI
Per farla breve, la Corte ha affermato i generali diritti degli animali selvatici “a non essere cacciati, pescati, catturati, raccolti, estratti, tenuti, trattenuti, trafficati, commercializzati o scambiati” e il diritto al “libero sviluppo del loro comportamento animale, che include la garanzia di non essere addomesticati”.
I tribunali si impegneranno a interpretare le leggi sui diritti della natura come applicabili a interi ecosistemi, perciò costituiti da animali e aspetti inanimati della biosfera come fiumi e foreste.
La Corte costituzionale ha chiarito che gli animali, in quanto titolari di diritti legali, hanno il potere di farli valere davanti a un tribunale attraverso un tutore umano, che agisce per conto dell’animale.
MESSICO PRONTO A RICONOSCERE GLI ANIMALI COME ESSERI SENZIENTI
Un gruppo di volontari di Animal Equality, in Messico, ha lavorato con il deputato Salvador Caro Cabrera per promuovere un’iniziativa che permetta di riconoscere come esseri senzienti tutti gli animali. Il progetto di decreto prevede la riforma del quarto articolo della Costituzione degli Stati Uniti messicani e propone l’aggiunta del seguente paragrafo: “Tutti gli animali non umani con un sistema nervoso complesso sono riconosciuti come esseri senzienti; lo Stato deve promuovere, proteggere, rispettare e garantire il loro benessere”.
Se la proposta venisse accettata si porrebbero le basi per una trasformazione giuridica, politica e sociale. Lo Stato dovrà infatti garantire la tutela dei diritti degli animali ogni qualvolta questi vengano interessati dalle leggi; l’articolo riguarda infatti il riconoscimento della capacità di provare emozioni che hanno gli animali, compresi quelli sfruttati a scopo alimentare.
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLE PIANTE
A proporre questo interessante progetto è Alessandra Viola che si occupa di etica e biologia del mondo vegetale, e lo fa attraverso le pagine del suo libro “Flower Power” (Einaudi) di cui riporto una breve citazione:
“Ci riferiamo sempre a guerre umane, ma combattiamo anche contro un popolo silenzioso e pacifico […] il popolo delle piante.”
Effettivamente le piante non sono viste come parte fondamentale alla sopravvivenza della biodiversità, bensì come punto di sfruttamento commerciale per i loro frutti o per ornare al meglio gli uffici. Di certo non si deve fare di tutta l’erba un fascio, c’è anche a chi importa di avere in città ampie zone verdi e che ci si prenda cura di loro nel modo più giusto. Basti pensare che diversi comuni italiani mettono a disposizione orti su cui è possibile lavorarci altruisticamente per il bene comune. Inutile dire che la percentuale di queste persone è ancora troppo bassa.
I boschi sono protagonisti di un dramma anche maggiore. Con l’approvazione del Testo Unico Forestale (TUF), nel 2018, si ha acconsentito al depauperamento devastante della risorsa legnosa asservendola alle esigenze economiche locali. Semplicemente merce e null’altro.
C’è un alto rischio, questo inverno, che molta gente per sopperire ai maggiorati costi in bolletta si getti sullo sfruttamento del legno o suoi derivati. In qualche modo si mette la pezza su un problema esasperandone un altro.
Come sta avvenendo per molte specie animali, avverrà anche per le piante: minore riproduzione e maggiori estinzioni che porteranno a una vera e propria desertificazione.
UN LIBRO PER RAGAZZi
E per concludere ritorniamo al punto di partenza, l’Ecuador. Dalla sentenza sancita nel 2012 è nata un’idea brillante ed è un libro per ragazzi scritto da Valeria Cigliola e Elisabetta Morosini “La costituzione degli alberi”. Sono due magistrate che hanno capito quanto sia importante trovare un linguaggio accessibile per istruire i più giovani su un argomento rilevante come questo.
ARRESTARE IL DECLINO
Mike Barrett, direttore esecutivo della scienza e della conservazione del WWF-UK, ha dichiarato: “A livello globale, i declini che stiamo vedendo sono principalmente guidati dalla perdita e dalla frammentazione dell’habitat causata dal sistema agricolo globale e dalla sua espansione in habitat intatti che si convertono per produrre cibo”.
L’IUCN sta anche sviluppando uno standard per misurare il potenziale di conservazione di un animale, noto come il suo stato verde, che consentirà ai ricercatori di tracciare un percorso per il recupero di alcune tra milioni di specie minacciate di estinzione sulla Terra.
Nel suddetto report per la Law Society, inoltre, si discutono aspetti interessanti volti a connettere gli uomini con il sistema ambientale, in rispetto all’evoluzione che stanno subendo le leggi. Diretta conseguenza è capire cosa succederà con la concessione di diritti a flora e fauna mondiali.
La legge può venirci in soccorso ma il buon senso rimane il nostro più fedele alleato.
Fonti: