Dont’ look up, ovvero come guardarsi allo specchio e ridere d’un riso amaro

Il film di Adam Mckay ci presenta la situazione pseudo paradossale dell’avvistamento di una cometa diretta verso la Terra. Quella che sarebbe dovuta essere una mobilitazione collettiva per salvare il pianeta si intreccia, però, con giochi di potere, manipolazioni mediatiche ed interessi economici, tramutando la  lotta per la sopravvivenza in una scommessa a scopo di lucro. Un cast notevole accompagna lo spettatore attraverso un viaggio di autodistruzione raccontato in chiave ironica

Il film di Netflix, tra i più visti nel periodo di Natale, ha diviso l’opinione pubblica tra chi lo definisce un capolavoro di ironia e attualità e chi invece lo reputa sopravvalutato e incapace di trattare la situazione con serietà. 

Perché vederlo:

La sfiducia nella scienza e la sete di guadagno, veri protagonisti del film, smascherano abilmente  limiti umani come  l’incapacità di una visione nel lungo periodo. Il tentativo di mettere a nudo le nostre fragilità e le nostre paure riesce pienamente in poche scene che rimandano a quanto accaduto negli USA, e non solo, in particolar modo ultimi due anni.

Perché non vederlo:

Non è il film adatto per chi desidera una spensierata serata di cinema familiare né un’opera di cui si possa fruire senza interrogarsi e sentirsi in qualche modo “colpevoli” di quanto osserviamo, oltre al doversi confrontare con i dolorosi eventi ormai all’ordine del giorno.  Se l’ironia non è il vostro forte e cercate un film che tratti il tema da un punto di vista prettamente scientifico e meno sociale rivolgetevi a documentari diversamente strutturati.

Ora. La più grande sfida della storia dell’umanità

Il libro di Aurélien Barrau è il prodotto di un appello firmato da decine di personalità francesi dello spettacolo e della scienza proposto con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sulla necessità di ridurre il nostro impatto ambientale. In meno di 150 pagine, il breve saggio riesce a coniugare  scienza, politica e filosofia, focalizzandosi sul contributo che ciascuno dei diversi campi può dare al fine di contrastare la crisi climatica da noi provocata.

Perché leggerlo:

Il saggio, estremamente attuale, presenta una serie di dati tanto preoccupanti quanto puntuali, li contestualizza all’interno delle attività e della storia umane proponendo  una serie di iniziative da mettere in atto su grande e piccola scala per provare ad invertire la rotta e intraprendere uno stile di vita più in armonia con il nostro Pianeta.

Perché non leggerlo:

Il testo, pur breve, non è particolarmente scorrevole e alcune considerazioni politico-filosofiche possono risultare un po’ dispersive e poco impattanti. I buoni propositi e le proposte concrete per nuove politiche si scontrano con l’amara percezione, volutamente esplicitata, che ogni tentativo volto al cambiamento sia unicamente l’illusione di un infondato ottimismo. 

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