Oggi tratteggiamo a grandi linee le idee chiave del libro di Bill Gates Clima. Come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani” per azzerare le emissioni.

L’autore, nelle 400 pagine che compongono l’opera, mette a disposizione dei lettori una summa degli studi che ha portato avanti negli ultimi anni avvalendosi dell’esperienza di gente qualificata come chimici, biologi, fisici ecc.

Spiega perché è necessario bloccare l’aumento dell’emissione di gas serra e come farlo. Racconta, altresì, delle scoperte e avanguardie che potranno presto esserci utili in questa battaglia.

Bisogna “solo” essere un fronte comune per dare la svolta definitiva.

carbon emissions

Soluzioni governative

Potrà sembrare  banale, ma un vero primo cambiamento sarà facilitato da mirate soluzioni governative su i principali effetti delle emissioni di gas serra: trasporto merci e persone, condizionamenti della temperatura negli ambienti, coltivazioni. Per farlo è necessario rendere l’energia pulita fruibile come e allo stesso prezzo di mercato di quella per combustibili fossili.

Prendere coscienza dell’aumento di temperatura

In un ambiente ideale avremmo nell’atmosfera molecole di ossigeno e azoto le quali non intrappolano l’energia e  il calore ma la veicolano verso lo spazio. Attualmente la nostra atmosfera è composta da anidride carbonica e metano che a contatto con l’energia, la trattengono, generando altro calore e di conseguenza (per farla molto breve) stiamo subendo un aumento medio annuo di 1,5 gradi che surriscaldano il pianeta portando a eventi nefasti come siccità, per esempio.

Da non sottovalutare le ondate migratorie verso l’Unione Europea da parte di paesi più poveri.

Troppo combustibile fossile

Praticamente ogni cosa che facciamo comporta l’uso, se non proprio l’abuso, di energia da combustibili. Ogni anno avanzano le tecnologie, tra cui quelle mediche, grazie alle quali il nostro tenore di vita migliora facendoci vivere più a lungo, che è assolutamente un bene, ma consumando sempre di più. Si stima che entro il 2050 avremo un aumento della domanda di energia del 50%.

Cambiare tipo di energia è possibile, se ve lo steste chiedendo, il tempo non è a nostro favore; ci vorranno decenni per convertirci e non far perdere lavoro a migliaia di persone.

Non meno importante è la linea elettorale a questi riguardi che cambia con il cambio governo.

Dove troviamo delle fonti pulite?

Abbiamo dalla nostra tante possibilità di cambiamento riscoperte negli anni che possono tornarci utili adesso ma hanno bisogno di uno studio applicato per ricavarne il massimo da ognuno. Stiamo parlando di:

  • Energia eolica e solare, in mancanza degli elementi primari si rimarrebbe sprovvisti di energia;
  • Energia a fissione e fusione nucleare, questa sarebbe energia sempre disponibile per chiunque in qualunque stagione. Al momento i costi per costruire gli impianti e produrre una certa quantità sono troppo alti, per non parlare dei problemi poco risolti delle scorie e lo smaltimento.
  • Energia geotermica, ricavata da pozzi sotterranei di un chilometro e mezzo ma solo nel 40% dei casi sono fruttuosi. Anche qui vanno studiate le dinamiche di miglioramento.
  • Energia eolica offshore, ricavata dai venti forti degli oceani e dei mari.

Creare di meno riciclare di più

I materiali che emettono di più per essere creati sono il cemento, l’acciaio e la plastica. Si deve riciclare questo materiale per riutilizzarlo anziché dimetterlo semplicemente. Trovare il modo di farlo con ridicole quantità di energia è il passo immediatamente successivo.

La produzione di cibo comporta emissioni

Per produrre la carne dobbiamo coltivare tanto. Per avere raccolti abbondanti utili a sfamare gli animali da allevamento si utilizzano elevate quantità di fertilizzante a base di azoto, una parte verrà scomposta dalle piante l’altra metà sarà in forma volatile come protossido d’azoto e nelle acque reflue della coltivazione.

Oltre a ciò, il mangime consumato dai bovini fermenterà nei loro intestini provocando escrementi, quindi emissioni di metano nell’aria.

Le alternative possono essere, azzerare gli sprechi, carne coltivata in laboratorio, carne vegetale che ne riproduce il gusto e cercare delle valide alternative ai fertilizzanti industriali.

Prevenire le future calamità

Non mettere in atto dei piani di prevenzione contro le calamità naturali non significa che non accadranno. Per esempio, le zone costiere attualmente sono quelle più a rischio. Si può pensare di installare delle foreste di mangrovie per attutire le mareggiate.

Ricavare acqua pulita estraendola dall’aria o depurando quella del mare (anche qui notevole uso di energia). Effettivamente per apportare queste modifiche urbane e aprire progetti sostenibili bisognerebbe chiedere uno sforzo d’investimento a lungo termine ai cittadini o ancora meglio da privati che potranno trarne qualche sorta di beneficio.

Il piano di Gates

Quintuplicare gli investimenti di sviluppo e ricerca e prendersi il rischio di provare idee innovative e green. Abbassando i costi per permettere di espandersi nel mondo reale.

Noi come consumatori abbiamo un ruolo d’impatto sulla domanda: se in massa prendessimo le decisioni con orientamento a minor consumo di energia, l’offerta si esaurirebbe in breve tempo.

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