La sfida dell’india richiesta alla COP26 a Glasgow
A novembre del 2021, durante la COP26 tenutasi a Glasgow, il primo ministro dell’India, Nerendra Modi, ha posto un obiettivo importante: decarbonizzare il Paese con un taglio del 45% sulle emissioni di CO2 entro il 2030 per raggiungere la media di 1.5C ° .
Si sono presentati degli ostacoli a questa corsa verso il cambiamento. Al momento dispongono solo di 10 miliardi di dollari per gli investimenti ma ne servirebbero 25. Non è una sfida semplice quella di convertire l’intero paese alle energie rinnovabili, infatti in molti casi, le autorità governative si stanno scontrando contro le comunità locali. Queste persone utilizzano quelle terre da secoli per coltivare e pascolare e non sono disposte a rinunciarvi per l’installazione di impianti solari ed eolici.
Anche il piano per l’installazione di pannelli solari sui tetti è stato ostacolato, sempre a causa della mancanza di fondi. Il tutto, però, è in atto e si prevedono dei grandi cambiamenti.
BANCA DEI SEMI IN NORVEGIA
Forse qualcuno potrebbe conoscere già questa storia, si tratta del “Svalbard Global Seed Valut” inaugurato il 26 febbraio 2008 in Norvegia. Si tratta di un grande deposito artico per la campionatura delle sementi di ogni specie. Le prime in assoluto sono arrivate dai Paesi Bassi, che ha aperto la strada a molti altri paesi tra cui anche l’Italia e da pochi anni il Sudafrica ha duplicato e trasferito dei suoi, vari campioni di semi.
Il nome Svalbard è riferito alle isole dipendenti dalla Norvegia, a 1200km dal polo nord con temperature relativamente e mediamente basse … Ideali per mantenere in vita milioni di varietà di specie vegetali.
“La struttura ha avuto realizzazione scavando una galleria lunga 130 m nel permafrost, la cui entrata è posta a 130 m s.l.m., il tutto per ottenere una temperatura quasi costante tra −3 °C e −4 °C, per conservarvi successivamente le sementi donate dai circa 1400 depositi di raccolta dei semi situati nei paesi di tutto il mondo. L’accesso è assicurato da porte di massima sicurezza a prova di esplosione e due prese d’aria. Il numero di semi immagazzinati dipenderà dal numero dei paesi che parteciperanno al progetto. La finalità del progetto è prevenire l’eventuale estinzione di piante causata da catastrofi planetarie quali il riscaldamento globale o una guerra nucleare.” (Wikipedia)
Come sopraccennato, si parla di depositi di raccolta, perché è un impianto con certi standard di sicurezza, importanti per evitare che vada perso qualcosa, dunque si apre una volta all’anno e in questo 2022 è avvenuto il 13 febbraio. Tra le 10 banche genetiche la più sostanziosa è stata quella del Marocco.
“Proteggendo i duplicati di queste preziose collezioni, il Seed Vault offre una polizza assicurativa per il nostro futuro comune” ha affermato il ministro norvegese per lo sviluppo internazionale, Tvinnereim.
ISLANDA LA PIU’ GREEN
Per rimanere sempre nel freddo dei Paesi nordici, quest’anno si è tenuta la seconda edizione del rapporto Green Future Index. Questo non è altro che un insieme di dati che vengono raccolti dal Mit (Massachusetts Institute Technology) che utilizzano per compilare una classifica di sostenibilità di 76 Paesi nel mondo. I dati fanno riferimento anche agli obiettivi posti dai rispettivi leader nel corso degli incontri per la transizione ecologica. Nel 2022 l’Islanda è una delle due nazioni europee che ha generato più elettricità da fonti rinnovabili di quanta ne consumi. L’80 % dell’energia rinnovabile è stata destinata al fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento (rispetto alla media del 23% dell’UE).
La domanda legittima adesso è: l’Italia invece? Il nostro Paese si posiziona alla diciassettesima posizione. secondo quanto si legge dal report “Oltre il 15% dei seminati italiani è biologico (il più alto valore d’Europa) e il paese ha una serie di iniziative per aumentare l’agricoltura sostenibile”.
Fonti:
https://climateactiontracker.org/countries/ukraine/2021-12-13/
https://www.technologyreview.com/2022/03/24/1048253/the-green-future-index-2022/